Nascita del MITE

La novità principale del Governo Draghi è la nascita del Ministero per la transizione ecologica ed ambientale (MITE). Si tratta dell’accorpamento delle tradizionali competenze del Ministero dell’Ambiente a quelle relative all’energia. In particolare la novità riguarda il passaggio di competenza circa lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili e sostenibili al MITE e fino ad oggi di competenza specifica del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).

La missione principale del MITE che emerge Dalle parole del nuovo Ministro, Roberto Cingolani, emergono le principali azioni che compongono la missione del MITE. Il Ministero per la Transizione Ecologica “integra e permea gli aspetti della protezione ambientale nella prospettiva dello sviluppo sostenibile e della transizione ecologica”.

Gli obiettivi perseguiti dal Ministero si basano su tre asset fondamentali:

  • Tutela del territorio e del mare
  • Transizione ecologica vera e propria
  • Interdipendenza tra sfida energetica e climatica

 

Cosa si intende per Transizione Ecologica?

Per definizione, il concetto di transizione ecologica attiene al processo di trasformazione dei comportamenti e delle abitudini quotidiane per l’azzeramento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, ritenute le massime responsabili dell’innalzamento delle temperature del nostro Pianeta.

Il principale obiettivo prefisso, secondo i sostenitori della transizione ecologica, è una “crescita GREEN”, ossia una crescita economica che rispetti le risorse naturali offerte dalla Natura.

Per poter raggiungere questo risultato occorre creare piani di sviluppo sostenibile in ogni settore e in ogni ambito della vita: energia, trasporti e agricoltura.

Questo è l’unico modo per tutelare la salute attuale e futura dell’ambiente, delle persone e degli animali. In questo processo di responsabilizzazione green, scorporare i passaggi in singoli passi da compiere aiuta focalizzarsi sin da subito sulle azioni concrete da compiere. Alcuni step sono:

  • Economia Circolare, non eliminare i prodotti di scarto ma riutilizzarli
  • Limitare l’azione umana, rispettando i sistemi naturali e la loro capacità
  • Puntare su investimenti in energie rinnovabili e pulite, fotovoltaico ed eolico

Questo processo mira a salvaguardare l’ambiente attuando un’azione di contrasto al cambiamento climatico attraverso l’adozione di un atteggiamento più rispettoso nei confronti del nostro pianeta. In primo luogo è necessario cercare di appianare le differenze che dipendono dallo stadio di sviluppo delle diverse economie e dall’orientamento culturale dell’opinione pubblica oltre che accrescere la sensibilità relativa ai temi ambientali.

I risultati prefissati verranno raggiunti con l’impegno di ogni singolo paese. In particolare i paesi Europei sosterranno notevoli investimenti per poter raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 e degli altri gas serra entro il 2050 e poterle ridurre del 55% rispetto al 1990 entro il 2030. Questi obiettivi identificano alcuni dei goal che ritroviamo elencati anche all’interno del programma dell’Agenda 2030 dove i temi di sostenibilità, condivisione e ed evoluzione sono ben chiari.