Una cabina elettrica è in genere un’officina elettrica destinata ad almeno uno dei seguenti compiti: trasformazione, conversione, regolazione o smistamento dell’energia elettrica.
Anch’essa, affinché possa svolgere tutte le sue funzioni, deve essere sottoposta periodicamente a una manutenzione.
La manutenzione e la verifica dello stato delle cabine elettriche hanno come scopo quello di assicurarne un’elevata affidabilità (intesa come pronta individuazione e risoluzione delle anomalie, della prevenzione dei guasti e di un monitoraggio funzionale) e di garantirne la sicurezza.
Dal 1 agosto 2015 è entrata in vigore la norma CEI 78-17. Tale norma, che si applica a tutti gli impianti elettrici che riguardano le cabine elettriche MT/MT e MT/BT siano essi impianti dedicati alla produzione di energia elettrica o siano essi impianti di utenze di tipo esclusivamente passivo, ha lo scopo di indicare il tipo di manutenzione da effettuare e soprattutto su quali componenti elettrici intervenire.
Esistono fondamentalmente tre tipi di manutenzione:
Manutenzione preventiva: finalizzata a contenere il degrado normale d’uso nonché a far fronte guasti che comportino la necessità di interventi per il ripristino della normale funzionalità. Questa tipologia di intervento non modifica la struttura essenziale dell’impianto o la sua destinazione d’uso.
Manutenzione predittiva costituita da:
– verifiche dello stato di conservazione ed efficienza dei componenti interessati;
– prove strumentali finalizzate a determinare il tempo di vita residuo dei componenti, con lo scopo di evidenziare la necessità di sostituzione dei componenti stessi ed evitare, programmando opportunamente l’intervento sostitutivo, pesanti disservizi;
– proposte di sostituzioni dei componenti esistenti prossimi a cessare il proprio regolare funzionamento con prodotti di nuova generazione.
Manutenzione correttiva: costituita fondamentalmente da un rinnovo e/o da una sostituzione dei componenti che non vada a modificare in modo sostanziale le prestazioni dell’impianto e sia principalmente destinato a riportare l’impianto stesso in condizioni ordinarie di esercizio.
Gli interventi di manutenzione sono eseguiti solitamente con il relativo impianto fuori tensione e messo in sicurezza, ma non sono esclusi gli interventi che rientrano tra le attività eseguite in zona prossima di impianti in tensione e/o in zona di lavoro sotto tensione.
È altresì fondamentale che chi esegue operativamente l’attività manutentiva sia stato riconosciuto dal proprio datore di lavoro come persona esperta (PES) o, se è prevista l’esecuzione di lavori elettrici su parti in tensione (fino a 1.000 V), persona idonea.
La documentazione relativa a tutti gli specifici interventi di manutenzione consiste sostanzialmente nella predisposizione di un “fascicolo di manutenzione” comprendente gli schemi elettrici degli impianti oggetto della manutenzione.
Le schede devono riportare i seguenti dati:
– identificativo della cabina MT/MT e/o MT/BT cui si riferisce la scheda;
– codifica o n° progressivo della scheda;
– denominazione del circuito funzionale e/o dell’elemento da esaminare ai fini della manutenzione;
– descrizione sintetica delle verifiche o degli interventi da eseguire sul componente;
– intervallo temporale massimo tra un intervento manutentivo e il successivo;
– interventi particolari che l’addetto alla manutenzione ha effettuato o non ha potuto effettuare per mancanza di attrezzature/materiali o per impossibilità tecniche;
– data di esecuzione dell’intervento manutentivo;
– esito dell’intervento;
– firme dei manutentori.
Gecab si occupa di tutte le fasi riguardanti la manutenzione di cabine elettriche in Campania ed in Italia in generale.
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